Il mental training è una disciplina che sfrutta le informazioni scientifiche per migliorare la performance dell’individuo, nello sport e non solo. Un vecchio motto dice “se vuoi tutto dallo sport, devi prima dargli tutto”. Una verità assoluta, che tuttavia nasconde un aspetto fondamentale: dare tutto, si, ma con intelligenza. Numerose sono le ricerche pubblicate su riviste di eccellenza internazionale, che testimoniano l’efficacia del mental training nella pratica sportiva.

La mia preferita, che cito spesso (soprattutto su YouTube) riguarda un gruppo di giovani tennisti. Gli studiosi esposero gli atleti ad un protocollo di Mental Training durante l’intera stagione agonistica. I risultati mostrarono un miglioramento costante della performance in più ambiti, nonché del benessere. I ragazzi erano in grado di utilizzare risorse mentali fino ad allora sconosciute. Quali furono le tecniche prese in considerazione?

L’intervento venne sviluppato su cinque pilastri principali, ben conosciute nell’ambito della psicologia dello sport:

• La visualizzazione;

• Il goal setting;

• Il self-talk;

• Massimizzazione dell’attenzione selettiva (concentrazione);

• Tecniche di regolazione dell’arousal;

Andremo ad affrontare queste tecniche singolarmente, considerando pro e contro in teoria e pratica. E chissà, potresti trovare qualcosa che ti incuriosisca. Prenderemo in considerazione fonti scientifiche al 100%, perché, come ho detto negli scorsi articoli, il rigore scientifico è fondamentale. Non tanto perché sia in grado di dirci cosa può funzionare al 100%, ognuno è differente. Al contrario, ci può suggerire cosa evitare.

Percorsi di Mental Training

Prima di addentrarci nelle singole tecniche, occorre andare più nello specifico: qual è il nesso tra pensiero e prestazione? Com’è possibile che un pensiero o una preoccupazione possono peggiorare la tua performance in campo? Alla fine, si tratta solo di pensieri, no?

La frase precedente è corretta, a patto che tu tolga il “solo”. Si tratta di pensieri, e i pensieri hanno un peso rilevante nel benessere di tutti i giorni.  Mente e corpo non sono entità separate, bensì complementari. Sarebbe impossibile allenare singolarmente l’una o l’altra, perché esse si influenzano a vicenda. E il circolo che si va ad instaurare può essere vizioso, o virtuoso. Poniti queste domande:

  • Sono in grado di gestire le mie emozioni?
  • Sono i grado di formulare obiettivi sfidanti riguardo alla prestazione?
  • Come vivo la vigilia di un evento importante o del pre-gara?

La prestazione, dal dilettante al professionista, presenta innumerevoli sfaccettature che vengono spesso sottovalutate. I miei contenuti hanno quindi un duplice obiettivo. Il primo consiste nel combattere lo stigma dello psicologo nella società moderna. In questa direzione, potrai trovare sul blog tantissimi articoli sulle differenze tra mental coach, mental trainer e psicologo dello sport. Il secondo obiettivo consiste invece nel darti informazioni di qualità sul funzionamento psicofisiologico.

Così, potrai migliorare nel tuo piccolo anche da solo, senza dovermi per forza contattare. Imparerai a capire quanto la mente sia importante, ma che appunto non è possibile migliorare o solo mentalmente o solo fisicamente. Saper sfruttare a tuo vantaggio variabili considerate negative, come per esempio lo stress, non è da tutti. E io ti regalerò consigli preziosi in merito. La chiave è una sola: la conoscenza.

Nel caso tuttavia tu voglia farti aiutare, per una consulenza o per un consiglio personalizzato, io sono qui. Contattami come preferisci, e insieme raggiungeremo i tuoi obiettivi di performance.

Migliora le tue conoscenze, ovunque tu sia!

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