Quale potrebbe essere l’impatto di un intervento di Mindfulness sulla performance calcistica?
Che la mindfulness possa migliorare la performance degli sportivi, è un dato scientifico supportato da numerose ricerche internazionali. La globalità dell’essere umano necessita di un approccio all’allenamento che tenga conto di mente, corpo, ma soprattutto di come queste due variabili interagiscono.
La psicofisiologia rappresenta ad oggi un’avanguardia che col passare degli anni diventerà normalità. Già in tutto il mondo vengono applicati con successo interventi di mental training che tengano conto dell’influenza che la parte psicologica ha su quella fisiologica e viceversa.
In questo quadro teorico-pratico non ancora nitido, la mindfulness si sta distinguendo come una delle metodologie più solide. In che modo?
Sport, Mindfulness e prestazione
Come accennato in precedenza, in letteratura scientifica è possibile trovare un buon numero di studi che ha preso in considerazione la mindfulness, il benessere e la prestazione atletica.
Un buon esempio è la ricerca di Thompson e colleghi, dove sono stati analizzati gli effetti sul lungo periodo (un anno) di interventi mindfulness based, su sportivi appartenenti a diverse discipline (Golf, tiro con l’arco, running).
Se quindi, in generale sfido chiunque ad avere dubbi sull’efficacia di tali interventi, poniamoci la seguente domanda: esistono dati scientifici che prendano in considerazione specificatamente mindfulness e prestazione calcistica?
Mindfulness e prestazione calcistica
La risposta è positiva! In particolare, il gruppo di ricerca di Majid Mozafari Zadeh ha portato a risultati degni di nota. Secondo questi ultimi, interventi basati sulla mindfulness contribuirebbero a:
- Diminuire l’incidenza degli infortuni;
- Ridurre l’ansia da prestazione dovuta ad infortuni pregressi;
- Migliorare del rendimento in campo a 360°;
Vale la pena sottolineare ancora una volta che i risultati sono stati ottenuti su campioni di calciatori semi professionisti. Una variabile importante, che testimonia come il mental training sia per atleti di ogni livello.
Che sia in terza categoria, in eccellenza o in serie A, il giocatore di calcio rimane una persona. E, come tutte le persone, prova determinate emozioni che, se non gestite a dovere, possono compromettere la performance sia sul breve, che sul lungo periodo.
Per concludere
Il binomio mindfulness – performance calcistica è vincente. Nonostante gli studi che ho presentato siano ottimi, la mia etica professionale mi impone di ricordare che non sono esenti da limiti.
Il più grande di tutti può essere riassunto con due parole: differenze individuali. Ciò che vale per me potrebbe non dare a te i medesimi risultati. E questo sia nell’allenamento fisico che mentale. L’unico modo per capire se una metodologia può davvero esserti utile è provare.
Se tuttavia non hai mai allenato la mente, sarà molto probabile che il mental training possa darti strumenti utili nella gestione dell’ansia pre gara, o di altre variabili psicologiche. Ritieni di avere bisogno di un supporto? Non esitare a contattarmi. Alla prossima!