Qual è l’effetto dello sport sul cervello? Spesso sento dire che “lo sport fa bene al cervello”, richiamando il leggendario “mens sana in corpore sano”. Ma è davvero così? Quanto può influire l’effetto dello sport sulle funzioni cognitive? E ancora…
Sport prevalentemente aerobici hanno un’influenza differente rispetto a discipline anaerobiche? Durante questa settimana andremo ad analizzare ricerche nell’ambito, esponendo eventuali differenze (ammesso che esistano). Ci concentreremo sugli effetti relativi a popolazioni cliniche e non. Iniziamo da protocolli allenanti anaerobici.
Attività anaerobica e cervello
Nel 2010 la review di O’Connor e colleghi ha esaminato l’influenza dell’allenamento della forza con sovraccarichi su ansia, dolore cronico, cognizione, depressione, sintomi della fatica percepita, fiducia in se stessi e sonno. L’allenamento della forza sarebbe associato a:
- Riduzione della sintomatologia dell’ansia in adulti sani
• Diminuzione dell’intensità del dolore in pazienti con low back pain
• Miglioramento della qualità del sonno (anziani depressi)
• Decremento della fatica percepita
• Aumento della fiducia in se stessi.
Risultati interessanti, e a mio modo di vedere completi. Quella di O’Connor e colleghi è, infatti, una review, ovvero una panoramica di più pubblicazioni scientifiche pubblicate. Questo rende le conclusioni degli autori più affidabili, rispetto ad un singolo studio.
Un altro importante contributo, che supporta l’efficacia dell’allenamento coi sovraccarichi nel migliorare il benessere mentale, è quello portato da Gröpel e colleghi nel 2018. Il focus della ricerca, questa volta, consiste nell’analizzare la relazione tra allenamento anaerobico, ansia e stress. I risultati? L‘esercizio fisico, ed in particolare l’allenamento coi sovraccarichi, ridurrebbe la reattività fisiologica allo stress psicosociale.
All’esperimento hanno preso parte tre gruppi di individui:
- Il primo gruppo svolgeva abitualmente attività fisica di endurance (Attività da 5 a 1 giorno di allenamento a settimana per almeno un anno).
- Il secondo attività fisica di resistance training (Attività da 4 a 1 giorno in palestra a settimana per almeno un anno).
- L’ultimo invece non svolgeva attivamente nessun tipo di attività fisica (Controllo).
I partecipanti sono stati esposti ad eventi psicosociali stressanti (parlare in pubblico, aritmetica davanti a due giudici e una telecamera). Lo stress è stato misurato prima e dopo l’evento stressante con tre misurazioni:
- Fisiologica: cortisolo libero salivare (tre giorni prima e tre giorni dopo il test)
• Psicologica: questionari sullo stress percepito, umore e il coping
• Psicofisiologica: battito cardiaco
I due gruppi di persone allenate mostrano una risposta psicofisiologica allo stress psicosociale inferiore rispetto al gruppo di persone non allenate.
Discipline aerobiche mostrano invece effetti simili nella riduzione di ansia e stress, tuttavia su popolazioni cliniche.
Percorsi di Mental Training
Sport aerobici e cervello
Nel 2007 Blumenthal e colleghi hanno posto a confronto quattro gruppi di persone a cui è stato diagnosticato il disturbo depressivo maggiore, sottoposti a differenti trattamenti, per 16 settimane:
- Esercizio fisico guidato
• Protocolli home-based
• Farmaci antidepressivi (sertralina, 50-200 mg al giorno)
• Placebo (pillole di zucchero)
Alla fine del periodo di terapia, non sono state trovate differenze significative tra i primi tre gruppi. In parole povere, il tasso di remissione dalla patologia era lo stesso, sia in caso di esercizio che in caso di terapia farmacologica.
In cosa consisteva l’allenamento terapeutico? In sedute di esercizio aerobico, pochi minuti a settimana. Per rincarare la dose, è presente una review sugli effetti dell’esercizio aerobico sulla depressione, sempre di Blumenthal e del suo gruppo di ricerca.
Gli autori, secondo gli studi presi in considerazione, concludono dicendo che uno sforzo aerobico protratto nel tempo, per circa 30/40 min a settimana, tre volte a settimana, influirebbe positivamente sull’essere umano. L’effetto? Prevenzione, o miglioramento dei sintomi e remissione dalla depressione.
Con questo, non intendo assolutamente affermare che lo sport possa sostituire un percorso terapeutico, anzi. Tuttavia, protocolli allenanti potrebbero rappresentare un’arma in più, utile a massimizzare l’efficacia dei trattamenti più classici. L’effetto dello sport sul cervello, quindi, non si discute. Indipendentemente dalla disciplina, i benefici sono manifesti ad ogni età e genere.
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Al prossimo articolo, e…se vuoi migliorare, scopri se i percorsi di mental training fanno per te.
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