Il mental training migliora la performance, fisica e ovviamente mentale. Non si tratta di una mera opinione, bensì di dati scientifici pubblicati sulle migliori riviste internazionali. Ci sono addirittura ricerche straordinarie, che vanno ad indagare l’effetto dell’allenamento mentale sulla forza muscolare. Esiste, infatti, uno studio scientifico del quale vorrei parlarti oggi. Un campione di sportivi, proveniente da differenti discipline, nel quale…
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Mental training e performance
Nei primi anni 2000, Shackell e Standing misero a dura prova l’efficacia del mental training, ponendosi la seguente domanda: avrebbe potuto, l’allenamento mentale, portare ad un incremento di forza muscolare? Chiunque sarebbe portato a dissentire. Perché, nell’immaginario collettivo mente e corpo sono due entità distinte.
Se mi segui da tempo, saprai che le recenti ricerche scientifiche supportano l’ipotesi contraria: corpo e mente sono un’unica cosa. E, chi lo sa, forse Shackell e Standing partirono da questo concetto. Allenare la “testa” per ottenere un incremento totale. Il campione, composto da trenta ragazzi, praticanti football, basket e rugby, venne diviso in due gruppi. Il primo allenò solo la parte atletica, mentre il secondo fisico e mente.
Percorsi di Mental Training
Entrambi i gruppi ottennero un miglioramento di forza muscolare, ma il secondo ebbe un aumento superiore. Gli studiosi attribuirono il miglioramento alla componente mentale. Per comprendere meglio l’individualità del binomio corpo/mente, la ricerca di Ronald V. Croce, “The effects of EMG biofeedback on strength acquisition”, indaga l’effetto delle tecniche di Biofeedback Elettromiografico sul miglioramento della forza fisica dei quadricipiti.
Questa volta il campione venne diviso in ben tre gruppi sottoposti ad un training fisico composto da tre sedute settimanali, per cinque settimane. Il primo gruppo, sottoposto sia all’allenamento fisico, che ad un protocollo di biofeedback, ottenne miglioramenti significativamente rilevante. Secondo questi studi, quindi, un allenamento che prenda in considerazione variabili mentali e fisiche porterebbe a risultati superiori rispetto al mero allenamento fisico.
Per concludere
Inutile negarlo: la scienza sta dalla parte del mental training. E tu? Non è poi così difficile arrivare a percepire l’essere umano come unico, e non come un insieme di compartimenti stagni. Anche il gesto in apparenza più banale potrà portare ad un aumento, o a un decremento di performance nell’atleta. E la forza non fa eccezione. Non rimanere in balia di gesti ed emozioni: impara a gestirle, per raggiungere la massima espressione prestazionale. Supera i tuoi limiti, grazie al duro lavoro e alla ricerca scientifica. Vuoi andare più a fondo? Scopri qui i miei servizi per atleti e allenatori. Sentiti libero/a di contattarmi per qualunque dubbio o domanda sulle tematiche che tratto. Sono qui per te. Un saluto, e a presto.
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