Lo sport vision training e i conseguenti benefici che un atleta potrebbe trarne sono un argomento raro, che in pochi trattano e approfondiscono. Spinto da tali ragionamenti, oggi vorrei portarti la mia esperienza.
Come mental coach sportivo (o mental trainer, psicologo dello sport, insomma…chiamami come preferisci) ricorro molto spesso allo sport vision training durante le sessioni allenanti dei miei atleti. A breve pubblicherò sul mio profilo instagram degli esempi pratici.
Ma, prima di tutto, cosa s’intende nello specifico quando si parla di sport vision training? Quali sono le correlazioni, e le ricerche scientifiche a supporto dell’efficacia di tale metodologia? Esistono sport che potrebbero beneficiarne più di altri? Lo scopriremo insieme, in questo e nei prossimi contenuti dedicati, che troverai sia qui che su YouTube.
Sport vision training: un approccio scientifico?
Come ogni teoria, metodologia o principio che divulgo su ogni canale, ovviamente si. Esiste una letteratura scientifica sullo sport vision training, che ne supporta i potenziali benefici.
Nello studio di Kumar e colleghi del 2011, svolto su un campione di giocatori di Hokey, gli atleti ottennero un miglioramento significativo nella velocità di riconoscimento dello stimolo e dell’elaborazione visiva e nella coordinazione motoria durante i gesti tecnici, al contrario del gruppo di controllo.
Percorsi di Mental Training
Le conclusioni degli studiosi sono, a mio parere, ancora più significative dei risultati. Kumar infatti sottolinea che i benefici nel miglioramento di performance siano possibili ad una condizione: un allenamento costante.
Perché lo sport vision training porta a questi benefici? Come funziona?
Una metodologia, tre tipi di training
L’essere umano, come sostengo sin dai primi contenuti pubblicati online, è un’entità sociale psicofisiologica. Mente e corpo si influenzano reciprocamente, e per ottenere il massimo è indispensabile allenare la parte fisica e mentale. Bene, questa è la teoria. Nella pratica di tutti i giorni, però…
Teoria e pratica sono inscindibili. Per questo lo sport vision training prevede tre allenamenti:
- Training Sensoriale;
- Training Neurologico;
- Training Motorio.
Certo, si chiama Vision training, ma prende in considerazione anche altri sensi, perché appunto la performance è multisensoriale. Il termine Vision poi andrebbe tradotto con “Visione”, e non vista. C’è una bella differenza: la vista riguarda solo gli occhi, la visione invece fa riferimento anche all’elaborazione multisensoriale che avviene dopo aver “visto”. Nella parte neurologica, ad essere stimolata sarà la capacità elaborativa del cervello, con un conseguente miglioramento dell’elaborazione delle informazioni (quindi maggior concentrazione e velocità nella presa di decisione). La parte motoria riguarderà poi l’integrazione delle due precedenti, per un miglioramento tecnico specifico per lo sport praticato.
Se vuoi approfondire lo sport vision training, puoi usufruite delle informazioni gratuite che metto a disposizione. Nel caso fossi particolarmente decisa/o a intraprendere un percorso, sarò lieto di supportarti. Qui ti lascio maggiori informazioni.
Nei prossimi contenuti approfondiremo le applicazioni pratiche dello sport vision training in alcuni specifici sport, portando dimostrazioni teorico-pratiche, come sempre guidati dalla letteratura scientifica psicologica.
Migliora le tue conoscenze, ovunque tu sia!
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