Che il mental training rappresenti una grande risorsa per migliorare benessere e prestazione sportiva ormai, nel 2022, dev’essere una certezza. Le differenze tra amatori e professionisti ci sono, certo, tuttavia è sempre lecito ricordare che per quanto possa esserci differenza in termini di performance, si parla sempre di esseri umani.
E gli esseri umani, che siano dilettanti o pro player, rimangono tali. Con le stesse difficoltà, i medesimi dubbi e problematiche. A supporto di queste mie ipotesi, l’ansia da prestazione esiste in ogni campionato. Allo stesso modo, saper applicare una corretta strategia di Goal Setting sarà fondamentale per raggiungere qualunque tipo di obiettivo, che sia esso grande o modesto.
Esistono alcuni sport che vengono maggiormente accostati alla forza mentale, e le arti marziali sono certamente uno di questi. Il judoka che allena la mente sarà sempre in vantaggio rispetto ad un avversario che non si prende cura di tali aspetti. Dato per assodato che mental training e judo rappresentino una connessione teorico-pratica vincente, andremo oggi ad esplorarne i reali benefici.
Mental training e judo? Si, è possibile (anzi, consigliato)
In giro è facile trovare informazioni contrastanti: alcuni dicono che gli aspetti mentali vengono spesso e volentieri trascurati a discapito dei fisici perché considerati non determinanti. Poi ti giri e vedi la citazione di Nadal che ti dice “la mente distingue i campioni dai quasi campioni”. Che poi, l’avrà detto davvero?
Percorsi di Mental Training
La verità, come al solito, sta nel mezzo. Non serve essere quasi campioni per ottenere benefici dal mental training, e di certo non è scontato che praticando allenamento mentale si vinca ogni match. Ciò che però avviene è un miglioramento costante, ottenibile con sacrificio e impegno.
Nelle arti marziali come appunto il Judo è necessario essere pronti da un punto di vista mentale, perché l’atleta se la dovrà vedere con un avversario in un confronto diretto senza mezzi termini. E chiaramente, come ogni volta, le abilità tecniche e atletiche non basteranno.
Cosa potrebbe fare la differenza, allora?
- Una miglior concentrazione;
- Buona gestione dello stress e di eventi imprevedibili;
- Gestione delle emozioni;
- Il rapporto allenatore-atleta;
- L’importanza di fissare obiettivi SMART.
Tali abilità si allenano a contatto con un mental trainer professionista, tramite specifiche tecniche di allenamento, tra le quali:
- La visualizzazione;
- Sport vision training che promuove Ii miglioramento della visione, intesa come elaborazione delle informazioni;
- Il self-talk o dialogo interno;
- Il Goal Setting.
La scienza del mental training
Cosa dice la scienza a proposito dell’ applicazione dei protocolli di mental training applicati al judo? In una ricerca pubblicata nel 2019 sulla rivista International Journal of Physiology, Nutrition and Physical Education, gli autori sottolineano l’importanza di alcune variabili fondamentali che è possibile allenare affiancati da un mental coach professionista.
Alcune abilità importanti, sostengono ancora gli scienziati, sarebbero il sapersi rilassare e attivare nel momento del bisogno. La capacità di rilassamento indotto può essere molto utile nei casi in cui l’ansia sia elevata. Allo stesso tempo nei casi contrari è necessario che l’atleta sia in grado di “attivarsi”, inducendo un carico di stress né troppo elevato né troppo basso.
A questo possono sicuramente essere utili protocolli di mindfulness o di psicofisiologia come il biofeedback. Non ne hai mai sentito parlare? Ti lascio la puntata del mio podcast “Mental Training per lo Sport” qui sotto. Se vuoi un consiglio sul mondo del mental training, chiedi. Puoi contattarmi tramite mail, oppure sulla chat che preferisci sui social, che sia Instagram, Facebook o Linkedin. Alla prossima.
Ascolta l’episodio, con approfondimenti!
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